▷ Migliori hard disk esterni 2021 (top 5)

I fattori decisivi per la scelta dell’hard disk esterno

Che cos’è un hard disk esterno?

Con il processo di digitalizzazione avvenuto negli ultimi anni, il volume di documenti sensibili contenuti nei nostri computer è aumentato con grande rapidità: resoconti bancari, referti medici, fatture e molto altro ancora sono ormai in larga misura file digitali, non più ricevuti via posta, ma scaricabili direttamente da internet su dispositivi di vario tipo. Da un lato questo ha rappresentato una grande evoluzione, rendendo più immediato l’accesso a documenti importanti e riducendo la quantità di materiale cartaceo da conservare. Dall’altro, tuttavia, la digitalizzazione di informazioni spesso fondamentali per la nostra vita quotidiana rappresenta anche un rischio particolarmente serio, dato che è sufficiente un malfunzionamento del proprio computer per perdere interi archivi di documentazioni personali. Proprio per questo motivo una prassi assolutamente consigliabile è il salvataggio di più copie dei propri file, non solo su dispositivi facilmente soggetti sia a guasti che ad attacchi esterni, ma anche su supporti esterni che possano garantire una maggiore sicurezza.

Si sono così diffusi in modo sempre più capillare gli hard disk esterni (o HDD), ovvero supporti di archiviazione che possono essere connessi al proprio computer e in grado di contenere enormi quantità di dati di ogni tipo. Sul mercato esistono moltissimi modelli diversi, con caratteristiche specifiche che devono essere prese in considerazione prima dell’acquisto e che descriveremo nel dettaglio in questa guida.

Capacità

Normalmente la prima discriminante da a verificare nel momento in cui si intende comprare un hard disk esterno è la sua capacità, ovvero la quantità di dati che esso può contenere. Anche in questo senso l’evoluzione è stata rapidissima negli ultimi anni: si è infatti passato da dispositivi in grado di contenere solo pochi gigabyte a memorie che raggiungono diversi terabyte, in grado di contenere centinaia di migliaia di documenti, a seconda ovviamente del loro rispettivo peso. La capacità degli hard disk esterni è uno degli aspetti che impatta maggiormente sul costo del prodotto: ciò comporta che il prezzo degli hard disk esterni varia sensibilmente tra un modello e l’altro.

Posto che i dati riportati sulle confezioni dei dispositivi di archiviazione sono sempre leggermente superiori alla memoria effettivamente disponibile, oggi è raro trovare hard disk esterni con una capacità inferiore ai 500 GB, una capienza che può comunque risultare abbastanza limitata, soprattutto per chi intende salvare una copia di immagini o video in alta definizione. Basta infatti considerare che ormai anche le foto scattate con una macchina digitale compatta possono pesare 2-3 MB ciascuna, mentre un film può arrivare anche a diversi gigabyte.

I modelli più capienti in commercio, invece, possono raggiungere i 10 TB, spesso utilizzando due unità di memoria da 5 TB assemblate nella stessa scocca. Normalmente solo chi ha necessità professionali di un certo livello decide di investire in un’unità di archiviazione di questo tipo, dato che per il normale utente può implicare un costo eccessivo e un acquisto insensato.

Ricordiamo comunque che oggi i dispositivi di archiviazione esterna più popolari e convenienti offrono una capacità di almeno 1 TB, una soglia sotto la quale può essere poco consigliabile scendere, anche per l’utente medio.

Velocità di trasferimento

Eseguire un backup di tutti i propri dati può rappresentare un’operazione molto impegnativa in termini di tempo, considerando che ormai possedere centinaia di file è la norma, e la maggior parte di essi deve essere conservata. Per questo è importante anche valutare la velocità di trasferimento dei dati offerta da un hard disk esterno, in particolare se non possiamo lasciare il nostro computer connesso a una memoria esterna senza poterlo staccare per diverse ore. Per capire quanto efficiente sarà un HDD è sufficiente considerare il tipo di connessione offerta:

USB 2.0 : con una velocità di 480 Mbit/s (circa 60 MB/s ), è ancora lo standard più diffuso, nonostante sia il più datato. Comporta costi inferiori per l’utente, ma le prestazioni non sono sicuramente all’altezza delle tecnologie più recenti, che hanno compiuto passi da gigante negli ultimi anni. È adatto a chi lavora per lo più con documenti di testo o fogli di calcolo , ma può risultare estremamente inefficiente per chi lavora con file più pesanti;

: con una velocità di (circa ), è ancora lo standard più diffuso, nonostante sia il più datato. Comporta per l’utente, ma le prestazioni non sono sicuramente all’altezza delle tecnologie più recenti, che hanno compiuto passi da gigante negli ultimi anni. È adatto a chi lavora per lo più con , ma può risultare estremamente inefficiente per chi lavora con file più pesanti; USB 3.0 : arrivando a 4,8 Gbit/s (circa 600 MB/s ), è ben dieci volte più veloce rispetto allo standard precedente. Anche se più costoso , assicura prestazioni di alto livello ed è la soluzione ideale per chi deve trasferire grandi volumi di file più pesanti. È fondamentale ricordare che, se qualunque computer ormai dispone di USB 2.0, lo standard 3.0 è equipaggiato solo in alcuni modelli più recenti: sarebbe inutile avere un hard disk esterno che supporta una velocità più alta, se il dispositivo a cui è connesso non dispone di alcuna presa adatta ;

: arrivando a (circa ), è ben dieci volte più veloce rispetto allo standard precedente. Anche se , assicura ed è la soluzione ideale per chi deve trasferire grandi volumi di file più pesanti. È fondamentale ricordare che, se qualunque computer ormai dispone di USB 2.0, lo standard 3.0 è equipaggiato solo in alcuni modelli più recenti: sarebbe inutile avere un hard disk esterno che supporta una velocità più alta, se il dispositivo a cui è connesso non dispone di alcuna ; Thunderbolt: nato dalla collaborazione tra Intel e Apple, questo standard è il più veloce in assoluto, avendo raggiunto nella sua ultima evoluzione i 40 Gbit/s (circa 5000 MB/s, ovvero 5 GB/s). Sfortunatamente sono pochi gli hard disk esterni dotati di una porta adatta, e il loro costo è nettamente superiore rispetto ai modelli che dispongono unicamente di USB. Può comunque rappresentare un ottimo investimento per i professionisti nel campo del design o del montaggio video, considerando il peso sempre crescente dei file con cui devono lavorare.

Connettività

Anche se gran parte degli utenti decide di acquistare un supporto di archiviazione esterno per un uso personale, chi possiede più dispositivi, o lavora in un ambiente collaborativo, un ufficio o una piccola impresa potrebbe trovare poco conveniente l’utilizzo di un hard disk diverso per ogni singolo computer. In questo caso è bene valutare il potenziale acquisto di un NAS (network-attached storage), ovvero una memoria esterna connessa a una rete di computer, in grado di eseguirne contemporaneamente il backup, oltre a rendere accessibili i propri documenti a tutti i dispositivi collegati. Il costo di questo tipo di prodotti è ovviamente superiore rispetto a un semplice hard disk esterno, ma può rappresentare la soluzione più conveniente per chi ha necessità più articolate e complesse.

Dimensioni e peso

Come vale per molti altri dispositivi, anche gli hard disk esterni si dividono in due principali tipologie, ovvero portatili e desktop (cioè fissi). Queste variano non solo per capacità (raramente, infatti, un dispositivo portatile supera i 4 TB), ma anche per le dimensioni e il peso, che possono renderle più o meno semplici da trasportare.

Di norma gli hard disk portatili non superano i 2,5″ e i 2 cm di spessore, pesano meno di 300 g e possono essere riposti facilmente in qualunque borsa o zaino per computer.

Al contrario, i supporti di archiviazione fissi richiedono uno spazio decisamente superiore, con dimensioni di almeno 3,5″, uno spessore di almeno 4 cm e un peso che si aggira intorno a 1 kg. Non sono dunque adatti a essere trasportati, essendo pensati per occupare una postazione stabile a casa o in ufficio.

Alimentazione

Un’ulteriore differenza fondamentale tra i modelli fissi e portatili è il sistema di alimentazione. I primi, infatti, richiedono sempre l’utilizzo di un trasformatore connesso a una presa della corrente, un ulteriore elemento che ne rende impossibile l’utilizzo in mobilità. I modelli portatili, invece, dispongono di una batteria agli ioni di litio che si attiva automaticamente nel momento in cui viene connessa a un dispositivo via USB, e non è dunque richiesto alcun cavo aggiuntivo per assicurare un corretto funzionamento. Questo li rende particolarmente utili per chi deve portare con sé grandi quantità di file e si trova a lavorare molto spesso in mobilità.

Compatibilità

Il problema della compatibilità di un hard disk esterno con un particolare sistema operativo non è in realtà estremamente rilevante, dato che è sufficiente formattarlo utilizzando lo standard preferito, assicurandosi così la compatibilità con il proprio computer. Tuttavia, dato che molti utenti non hanno familiarità con i procedimenti necessari per procedere a una formattazione del disco, può essere utile valutare anche questo aspetto prima di procedere all’acquisto, così da evitare qualunque operazione manuale. Anche se la maggior parte dei produttori indica esplicitamente la compatibilità con sistemi Windows o Mac OS sulla confezione, è bene saper interpretare correttamente i dati tecnici per comprendere i vantaggi e gli svantaggi dei singoli standard, chiamati anche File System. Vediamo nel dettaglio i più comuni.

FAT32 : anche se si tratta del formato più datato in assoluto (risale addirittura alla metà degli anni Novanta), è tutt’ora quello che garantisce una compatibilità praticamente universale con qualunque dispositivo, e per questo è anche generalmente utilizzato per le chiavette USB. Oltre a garantire la possibilità di lettura e scrittura da PC Windows e dispositivi Apple, infatti, può anche essere utilizzata da dalle console di ultima generazione. Il limite più significativo imposto da questo standard è l’impossibilità di gestire singoli file la cui dimensione eccede i 4 GB , il che può rappresentare un problema significativo per chi lavora con file eseguibili o archivi particolarmente pesanti. Inoltre, esiste anche un limite di partizione di 8 TB (non è dunque possibile dividere lo spazio di un hard disk esterno in parti che superino questa dimensione), ma questo rappresenta un difetto relativo a meno che non si utilizzino memorie estremamente capienti per uso professionale;

: anche se si tratta del formato più datato in assoluto (risale addirittura alla metà degli anni Novanta), è tutt’ora quello che garantisce una con qualunque dispositivo, e per questo è anche generalmente utilizzato per le chiavette USB. Oltre a garantire la possibilità di lettura e scrittura da PC Windows e dispositivi Apple, infatti, può anche essere utilizzata da dalle di ultima generazione. Il più significativo imposto da questo standard è l’impossibilità di gestire singoli file la cui dimensione eccede i , il che può rappresentare un problema significativo per chi lavora con file eseguibili o archivi particolarmente pesanti. Inoltre, esiste anche un limite di di (non è dunque possibile dividere lo spazio di un hard disk esterno in parti che superino questa dimensione), ma questo rappresenta un difetto relativo a meno che non si utilizzino memorie estremamente capienti per uso professionale; NTFS : introdotta nel 2001, questa formattazione è stata realizzata dalla Microsoft ed è rimasta fino ad oggi lo standard per tutti i sistemi Windows . Non presenta limiti al momento significativi per la gestione o la partizione di file, ed è in grado di supportare alcune opzioni aggiuntive, per esempio legate alla crittografia dei dati, che possono risultare particolarmente utili anche all’utente medio. Il problema più importante posto dal NTFS è la compatibilità : non è infatti utilizzabile con sistemi Mac OS, con alcune versioni di Linux, con PlayStation Sony né, stranamente, con Xbox 360, nonostante sia prodotta sempre dalla Microsoft. Solo la sua versione di ultima generazione, l’Xbox One, è stata in grado di superare questo limite;

: introdotta nel 2001, questa formattazione è stata realizzata dalla ed è rimasta fino ad oggi lo standard per tutti i sistemi . Non presenta limiti al momento significativi per la gestione o la partizione di file, ed è in grado di supportare alcune opzioni aggiuntive, per esempio legate alla crittografia dei dati, che possono risultare particolarmente utili anche all’utente medio. Il più importante posto dal NTFS è la : non è infatti utilizzabile con sistemi Mac OS, con alcune versioni di Linux, con PlayStation Sony né, stranamente, con Xbox 360, nonostante sia prodotta sempre dalla Microsoft. Solo la sua versione di ultima generazione, l’Xbox One, è stata in grado di superare questo limite; exFAT: questo standard è stato utilizzato per la prima volta nel 2006, e rappresenta una versione aggiornata del più vecchio FAT32, di cui ha eliminato le limitazioni in termini di dimensione dei singoli file e di partizione del disco. È compatibile con Windows, Mac OS e Linux, mentre presenta alcune limitazioni per quanto riguarda le console, soprattutto di vecchia generazione (non è infatti suportato da PlayStation 3 e Xbox 360).

Ricordiamo che se si decidesse di riformattare un hard disk esterno modificandone il File System, verrebbero cancellati tutti i dati contenuti nella memoria, per cui è assolutamente indispensabile eseguire un backup prima di procedere con qualunque operazione.

I materiali sono importanti?

La grande maggioranza degli hard disk esterni presenta una scocca in plastica. Solo alcuni modelli utilizzano un rivestimento metallico, e ancora meno sono quelli che dispongono di una ulteriore protezione in silicone morbido, che rappresenta la migliore soluzione possibile, nonostante richieda ovviamente un investimento maggiore. Qualunque dispositivo di archiviazione può infatti essere reso completamente inutile anche da un piccolo urto, ed è indispensabile dotarsi di un modello solido, oltre che di una custodia ben imbottita, per evitare la perdita di tutti i propri dati.

Il marchio è importante?

Esistono diversi marchi noti che negli anni hanno conquistato una grossa fetta di mercato nel settore degli hard disk esterni. Scegliere un prodotto commercializzato da un produttore noto può offrire una maggiore garanzia di affidabilità, un aspetto che non va trascurato considerando l’importanza dei dati digitali di cui si vuole conservare una copia. Sconsigliamo dunque di rivolgersi a brand completamente sconosciuti che promettono una grande capacità di memoria a prezzi estremamente convenienti, dato che potrebbe trattarsi di dispositivi poco sicuri.

Il prezzo è importante?

Il prezzo di un hard disk esterno è influenzato soprattutto dalla sua capacità, dalla sua velocità e, in parte, dai materiali utilizzati per la scocca. Un modello con memoria inferiore a 1 TB che supporta solo una connessione via USB 2.0 può essere acquistato per meno di 40 €, un prodotto di discreta qualità, con caratteristiche adatte a tutti gli utenti e una buona velocità di trasferimento dati parte da 50 € circa, mentre i modelli più avanzati possono superare i 300 €. In generale, consigliamo di evitare di mettere il risparmio al primo posto e valutare attentamente le caratteristiche del prodotto prima di procedere all’acquisto.

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